L’efficacia della chirurgia, rispetto all’osservazione, negli uomini con carcinoma prostatico localizzato, identificato attraverso il test dell’antigene prostatico specifico ( PSA ), non è nota.
Nel periodo 1994-2002, 731 uomini con tumore alla prostata localizzato ( età media, 67 anni; valore mediano di PSA, 7.8 ng per millilitro ) sono stati assegnati in maniera casuale a prostatectomia radicale o ad osservazione e sono stati seguiti fino a gennaio 2010.
L’esito primario era la mortalità per tutte le cause; quello secondario era la mortalità per cancro alla prostata.
Durante il follow-up mediano di 10.0 anni, 171 dei 364 uomini ( 47.0% ) assegnati a prostatectomia radicale sono deceduti, rispetto a 183 dei 367 ( 49.9% ) assegnati a osservazione ( hazard ratio, HR=0.88; P=0.22; riduzione del rischio assoluto, 2.9 punti percentuali ).
Tra gli uomini assegnati a prostatectomia radicale, 21 ( 5.8% ) sono deceduti per tumore alla prostata o per il trattamento, rispetto a 31 ( 8.4% ) assegnati a osservazione ( HR=0.63; P=0.09; riduzione del rischio assoluto, 2.6 punti percentuali ).
L’effetto del trattamento sulla mortalità per tutte le cause e sulla mortalità per carcinoma prostatico non ha mostrato differenze in base a età, razza, condizioni coesistenti, performance status auto-riferito o caratteristiche istologiche del tumore.
La prostatectomia radicale è risultata associata a una ridotta mortalità per tutte le cause tra gli uomini con un valore di PSA superiore a 10 ng per millilitro ( P=0.04 per l’interazione ) e tra quelli con tumori a rischio intermedio o ad alto rischio ( P=0.07 per l’interazione ).
Gli eventi avversi entro 30 giorni dopo la chirurgia si sono manifestati nel 21.4% degli uomini e hanno incluso anche un decesso.
In conclusione, tra uomini con carcinoma alla prostata localizzato, individuato all’inizio dell’era della valutazione dei livelli di PSA, la prostatectomia radicale non ha ridotto in modo significativo la mortalità per tutte le cause e quella per tumore alla prostata, rispetto all’osservazione, nel corso di almeno 12 anni di follow-up e le differenze assolute sono risultate inferiori a 3 punti percentuali. ( Xagena2012 )
Wilt TJ et al, N Engl J Med 2012; 367: 203-213
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