I National Institutes of Health ( NIH ) hanno ridefinito la prostatite suddividendola in 4 distinte entità.
Categoria I: prostatite batterica acuta - È un’infezione prostatica acuta con un uropatogeno, spesso con sintomi sistemici di febbre, brividi e ipotensione. Il trattamento si basa su antimicrobici e sul drenaggio della vescica poichè la prostata infiammata potrebbe dare origine a un blocco del flusso urinario.
Categoria II: prostatite batterica cronica - È caratterizzata da episodi ricorrenti di infezioni documentate del tratto urinario con lo stesso uropatogeno e causa dolore pelvico, sintomi urinari e dolore durante l’eiaculazione. Viene diagnosticata sulla base di colture di localizzazione che hanno un’accuratezza del 90% nel localizzare la fonte delle infezioni ricorrenti all’interno del tratto urinario.
Categoria III: prostatite cronica / sindrome da dolore pelvico cronico ( CP/CPPS ) - È caratterizzata da dolore pelvico per oltre 3 dei 6 mesi precedenti alla diagnosi, sintomi urinari, e dolore durante l’eiaculazione senza infezione documentata del tratto urinario causata da uropatogeni. La sindrome può essere devastante, coinvolgendo il 10-15% della popolazione maschile e causa circa 2 milioni di visite ambulatoriali ogni anno. L’eziologia della CP/CPPS è poco nota ma la malattia potrebbe essere il risultato di un’infezione o di un’infiammazione che ha causato un danno neurologico e che può dare origine a disfunzione nel pavimento pelvico sotto forma di aumento del tono dei muscoli pelvici. La diagnosi si basa sulla distinzione di questa patologia dalla prostatite batterica cronica. Se non c’è storia clinica di infezione documentata del tratto urinario causata da un patogeno, dovrebbero essere prese colture dai pazienti nella fase sintomatica. Le colture di localizzazione prostatica ( test dei 4 bicchieri di Meares-Stamey ) potrebbero identificare la prostata come fonte dell’infezione urinaria nella prostatite batterica cronica. Se non c’è infezione, è probabile che il paziente sia affetto da CP/CPPS.
Categoria IV: prostatite infiammatoria asintomatica - La prostatite infiammatoria asintomatica è, per definizione, asintomatica e viene spesso diagnosticata casualmente nel corso di indagini per infertilità o tumore della prostata. Il significato clinico della categoria IV non è chiaro e spesso il disturbo non viene trattato.
L’obiettivo della terapia è il sollievo dai sintomi. La prima misura terapeutica è spesso un ciclo di 4-6 settimane di un fluorochinolone, che porta sollievo nel 50% degli uomini ed è più efficace se prescritto subito dopo l’insorgenza dei sintomi.
La seconda linea di farmacoterapia coinvolge agenti anti-infiammatori per i sintomi del dolore e antagonisti del recettore alfa-adrenergico ( alfa- bloccanti ) per i sintomi urinari.
La terza linea di agenti farmacologici comprende gli inibitori della 5-alfa-rduttasi, glicosaminoglicani, Quercetina, Cernilton e Serenoa repens ( Saw palmetto ).
Per il trattamento dei pazienti refrattari possono essere presi in considerazione trattamenti chirurgici. La terapia transuretrale con microonde per ablazione del tessuto prostatico ha mostrato risultati promettenti.
L’algoritmo di trattamento presentato in questa revisione prevede un ciclo di 4-6 settimane con antibatterici che potrebbe essere ripetuto se il ciclo iniziale ha dato solievo. Il dolore e i sintomi urinari potrebbero migliorare con antinfiammatori e alfa-bloccanti. Se il sollievo dai sintomi non fosse significativo i pazienti potrebbero ricorrere a biofeedback, mentre opzioni di chirurgia minimamente invasiva dovrebbero essere riservate ai pazienti refrattari agli altri trattamenti. ( Xagena2009 )
Murphy AB et al, Drugs. 2009; 69: 71-84
Farma2009 Uro2009