Il carcinoma uroteliale pT1 della vescica è un tumore potenzialmente aggressivo con comportamenti clinici eterogenei.
Ricercatori dell’University of Texas Southwestern, a Dallas negli Stati Uniti, hanno valutato se la combinazione di marcatori immunoistochimici fosse in grado di stratificare, in base al rischio, i casi di carcinoma uroteliale della vescica di stadio pT1 al momento della cistectomia radicale.
Sono stati effettuati saggi immunoistochimici per p53, p21, pRB, p27, survivina e Ki-67 su campioni rappresentativi di carcinoma uroteliale della vescica di 80 pazienti con malattia allo stadio pT1 trattata con cistectomia radicale e linfoadenectomia pelvica bilaterale.
Il periodo osservazionale mediano è stato di 61.6 mesi.
L’espressione di p53 è risultata alterata nel 25% dei pazienti, quella di p21 nel 46%, quella di pRB nel 39%, quella di p27 nel 35% quella della survivina nel 49% e quella di Ki-67 nel 34%.
All’analisi a variabili multiple p53, p27 e Ki-67 sono risultati indipendentemente associati a ricorrenza del carcinoma uroteliale della vescica ( rispettivamente, HR=3.66 e p=0.033; HR=3.76 e p=0.048; HR=3.96 e p=0.021 ) e mortalità specifica per la malattia ( rispettivamente, HR=5.25 e p=0.016; HR=3.68 e p=0.043; HR=6.23 e p=0.009 ).
La combinazione di questi 3 biomarcatori ha stratificato i casi in gruppi di rischio statisticamente significativi per la ricorrenza della malattia ( p<0.001 ) e per la mortalità specifica per la malattia ( p<0.001 ).
L’aggiunta del numero di marcatori alterati ha aumentato gli indici di concordanza del modello di base che comprendeva grado, stato dei linfonodi, invasione linfovascolare e concomitante carcinoma in situ per ricorrenza della malattia e per sopravvivenza malattia-specifica da 54.7% a 71.7% e da 64.3% a 77.5%, rispettivamente.
In conclusione, la valutazione di p53, p27 e Ki-67 in campioni di carcinoma uroteliale della vescica migliora la predizione di sopravvivenza libera da malattia e di sopravvivenza malattia-specifica nei pazienti con tumore allo stadio pT1 alla cistectomia radicale.
Questi marcatori potrebbero aiutare a stratificare la popolazione eterogenea con malattia pT1 in gruppi di rischio utili per guidare le decisioni cliniche su osservazione verso terapia adiuvante. ( Xagena2009 )
Shariat SF et al, J Urol 2009; 182: 78-84
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